Canto i molini, canto le cese, canto le done del me paese

Canto i molini, canto le ciese, canto le done del me paese

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Nel 150° anniversario della nascita del poeta, 3 dicembre 1872 Il G.A.D. Renato Simoni APS ricorda Berto Barbarani

Con: Otello Bellamoli, Elena Bertuzzi, Gip Migliorini, Mariella Placchi, Alessandro Ravazzin Maurizio Ravazzin, Giancarlo Tambalo, Simonetta Tezza, Flavia Travasa, Noemi Uccello

Tecnico: Gip Migliorini

 In una sua poesia “Qua dove l’Adese” il Poeta elenca alcuni dei temi privilegiati nei suoi versi:

Il molino (ruota laica che corrisponde al liturgico “roson” di San Zeno) rappresenta lo scorrere della vita, l’alternanza delle viceInde liete e tristi, di sogni dolci e di realtà amare che la contraddistinguono.

La “ciesa”, per il laico Barbarani, è pur sempre una presenza provvidenziale, che sorveglia, protegge e benedice dall’alto le vicende de la so cità.

Le “done” offrono una carrellata davvero ampia: i caratteri sui quali Berto si sofferma sono i più svariati, talora addirittura inaspettati, perché precorrono i tempi.

La forza del poeta sta proprio qui, nel creare, nel saper anticipare col pensiero ciò che ancora non si è materializzato. Perciò “molini, ciese e done” hanno un valore emblematico molto particolare. A tanti anni di distanza la voce del Poeta riesce ancora a parlarci con grande efficacia.
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 LA DONA LOMBARDA – Musica di Giannantonio Mutto, Versi di Berto Barbarani, Soprano Elena Bertuzzi, Chitarra Giuseppe Migliorini
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