Ecco una commedia che ha fatto molto rumore e che è stata a lungo perseguitata; e le persone che qui prendo di mira hanno mostrato chiaramente di essere in Francia molto più potenti di tutte quelle che avevo preso di mira fino ad ora. I marchesi, le donne saccenti, i cornuti e i medici, hanno sopportato con dolcezza di vedersi rappresentati e hanno finto di divertirsi, come tutti gli altri, di fronte al ritratto che ne avevo fatto. Ma gli ipocriti non scherzano su certe cose e si sono subito inferociti, giudicando strano che io avessi l’audacia di riprodurre le loro doppiezze e di descrivere un modo di vivere che coinvolge tanta gente per bene.
Non sono parole mie, ma di Molière… e poi, via, queste reazioni si potevano avere solo nella Francia di allora!
Ecco perché con molta serenità mi accingo a mettere in scena questo capolavoro: nell’Italia di adesso non si sa cosa sia l’ipocrisia… e certo non vorrei fare scuola e dare consigli così cattivi da rischiare di essere denunciato per induzione alla corruzione.
Si tratta solo di una commedia in cui l’ipocrita Tartufo agisce circondato da una bella compagnia di tanti come lui: alcuni più simpatici, altri veri imbecilli, qualcuno un po’ saccente, qualche altra più disincantata. Ma suvvia: non preoccupiamoci, è “solo” una commedia (e nel teatro antico “ipocrita” significava appunto “attore”)! Nella realtà non è così … è PEGGIO!
Quando ho scelto di mettere in scena TARTUFO di Molière, sono andato col ricordo al 31 maggio 1959, quando Virgilio Beltrami, allora primo in Italia dopo Memo Benassi, realizzò all’Auditorium Montemezzi questo lavoro con dei filodrammatici veronesi, tra i quali Luciana Ravazzin e Renato Veronese e Ada Manfredi: a Lui, a Loro e a tutti gli altri artefici di quello spettacolo vada il nostro grato ricordo per lo straordinario amore profuso per il teatro e per il solco che hanno saputo tracciare, nel quale ancora osiamo camminare. E questa non è davvero ipocrisia.
Maurizio
La futura edizione del 2016
LA SIGNORA PERNELLA, madre di Orgone: Titti D’Amico / Mariella Placchi
ORGONE, marito di Elmira: Otello Bellamoli
ELMIRA, moglie di Orgone: Delia De March
DAMIDE, figlio di Orgone: Michele Lanza
MARIANNA, figlia di Orgone: Giulia Basso / Isabella Bicego
VALERIO, promesso sposo di Marianna: Niccolò Da Pra
CLARICE, cognata di Orgone: Marina Prestigiacomo / Simonetta Tezza
TARTUFO, falso devoto: Alessandro Ravazzin
DORINA, governante di Marianna: Flavia Travasa / Noemi Uccello
Regia: Maurizio Ravazzin
Scene, attrezzeria e costumi: Laboratorio delle Grazie (Mariella Placchi, Alessandro e Maurizio Ravazzin, Marino Trevisani)
Tecnico: Carlo Tarallo
Vai alla Galleria foto: Tartufo
Edizione del 1959
LA SIGNORA PERNELLA, madre di Orgone: Ada Manfredi
ORGONE, marito di Elmira: Renato Veronese
ELMIRA, moglie di Orgone: Luciana Ravazzin
DAMIDE, figlio di Orgone: Sandro Manara
MARIANNA, figlia di Orgone: Ivana Corradini
VALERIO, promesso sposo di Marianna: Armando Bonaldi
CLEANTE, cognato di Orgone: Nerino Natali
TARTUFO, falso devoto: Virgilio Beltrami
DORINA, governante di Marianna: Renata Fiorio
IL SIGNOR LEALE: Renzo Ciccarelli
L’UFFICIALE GIUDIZIARIO: Renato Alverà
Regia: Virgilio Beltrami
Scene: Bepi Antoniazzi
Costumi: Adriana Zaccaria (confezionati dalla Casa “Meneghetti”)